Simona Lo Jacono.
“Figlia amata. Domani Urìa ti farà vedere la luce. E’ deciso. La levatrice romperà le acque come fece lo Dio di tutte le nascite quando disse a Mosè: Attraversa il mare.
Io vado lontano. Sento che non farò ritorno. Mentre tu nascerai, potrei impigliarmi nell’eterno, potrei sbandare, non riuscire a raggiungerti. Slittare tra le stelle e dal tempo contemplarti.
Ti lascio questa lettera e la mia dote perché tu ti ci possa aggrappare. Un filo di lana.
Stringilo quando vorrai che io sia con te.”
(Virdimura – Simona Lo Jacono – Guanda editore, 2024, pagg. 210-211)